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  • Immagine del redattorearielshimonaedith

Spenderò tutti i secondi


Da gennaio ad oggi ho attraversato tutta la gamma dei possibili sentimenti nei confronti dell'atto di correre. Dall'entusiasmo alla stanchezza, dalla determinazione alla rabbia, dalla gioia estrema alla paura, dalla debolezza alla forza. Così è la vita, se la vivi e non cerchi disperatamente di non sentire ciò che ti accade. Spesso vorrei scendere ma poi alla fine, sempre, la vita mi piace troppo ed allora, esattamente come il cibo che della vita è metafora, ingordamente vivo. Quest'anno è stato l'anno in cui ho imparato a gestire l'ingordigia, il più delle volte cedendo ad essa e questo mi ha insegnato anche a correre di più, più forte, con gusto. Quello che è accaduto è che digiunando il cibo, mi sono saziata di aria, correndo. Ho sentito la forza dirompente dell'energia che dalla terra attiva ogni singolo muscolo, legamento, osso, organo... si corre saltando sulla terra e dalla terra si conosce l'aria. Si corre mangiando bene e si conosce la sospensione rapida dell'aria a stomaco vuoto. Un succedersi di pieno e vuoto, l'alternanza degli opposti che appartiene ad ogni essere vivente, che genera vita fintanto che si lascia avvenire ed io ho imparato a lasciare che fosse. Posso emozionarmi sentendo il battito del mio cuore che si fa lento mentre la velocità aumenta, non ho bisogno di guardare il cardio-frequenzimetro per sapere che il mio corpo è in quello stato di grazia perfetto in cui velocità, respiro e muscoli ti dicono che puoi correre all'infinito. La fatica è trattenere questo stato per chilometri e portarlo avanti per decine di chilometri. Questa è l'arte che ho coltivato in questi mesi: la rotondità del gesto, la frequenza, il respiro, la forza della spinta tutto sempre più a lungo e domenica saprò, se riuscirò ad essere esattamente questo: flusso, forza e costanza. 

Comunque andrà non mi fermerò, sarò esattamente quello che voglio essere perché ogni giorno porta con sé l'inestimabile certezza d'essere unico e brevissimo. Non posso fare altro che spendere ogni singolo secondo della maratona che correrò al meglio possibile e nulla e nessuno potrà togliermi questa opportunità. Ho compreso che il tempo che compone ogni giorno non può essere risparmiato, soltanto speso e allora basta risparmiare, basta aspettare, basta... Finalmente, dopo quarantacinque anni ho imparato che voglio splendere e splenderò, comunque vada, basta rimpianti! 

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