C'è sempre qualcosa da festeggiare
- arielshimonaedith
- 4 dic 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 8 dic 2020
Cosa succede se smetti di arrabbiarti e di sperare? Se resti a casa sola e credi che ciò che dice la tv sia vero? Cosa succede quando affidi la tua vita ad una persona che non hai scelto? E se ti trovi a dover andare in ospedale e ti obbligano a vivere male quando vorresti soltanto morire in pace e con te non c'è nessuno che ti conosce e che possa far valere il tuo diritto di scegliere? Cosa succede quando settimana dopo settimana ti vengono sottratte tutte le libertà che ti rendono umano e neppure te ne rendi conto? Come si sta a prestare fede a discorsi assurdi, eseguire gli ordini ed accontentarsi di essere meno che niente? Come si sta in silenzio, fermi, chiusi, soli?
Cosa si diventa?
Ma davvero intendiamo continuare ad eseguire gli ordini impartiti da questa dittatura ignorante? Ma davvero crediamo che tutto questo abbia senso? Davvero continueremo a rinunciare ad incontrare, abbracciare, cantare? Davvero lasceremo che intere generazioni di bambini e giovani vengano così inutilmente terrorizzate e sottoposte alla tortura dell'assenza di socialità e contatto?
Davvero siamo disposti ad affidare al nulla la nostra vita?
Io sono fortunata, questa volta la dittatura è troppo ambiziosa per occuparsi di una esigua minoranza, lo sforzo bellico è tutto puntato contro la maggioranza che deve essere annichilita ed asservita definitivamente. Per questo io posso festeggiare Hanukkah i miei otto giorni sono fuori dal livello ossessivo di controllo posto sul natale. Il fatto che Hanukkah non sia soggetta alla violenza cui è soggetto il natale non mi esime dalla necessità di arrabbiarmi e di reagire. Invito quindi tutti a farlo, secondo me potete ragionevolmente scegliere di abitare questo vuoto normativo e festeggiare con noi Hanukkah, accenderemo insieme le candele, ovunque i davanzali delle case brillerebbero della luce crescente, il profumo dei deliziosi cibi fritti che caratterizzano questa ricorrenza sarebbe in ogni casa, e una sera dopo l'altra potreste condividere con chi preferite. Ma se proprio non volete rinunciare al natale, capisco che possa essere così e vi stimo se è questo che sentite e volete, allora vi prego esattamente in quei giorni riempite le strade della vostra presenza festosa andate tutti a trovare amici e parenti, ovunque si trovino, incontrateli, non restate nel vostro comune, sia esso enorme o piccolissimo, non state soli, ma neanche in due, non ricorrete a qualche trucchetto, esibite il nostro bisogno di essere insieme, vivi e festosi. Semplicemente festeggiate, amate, godete, annoiatevi mangiando troppo e stando con quella parte di famiglia che da sempre trovate insopportabile e che incontrate solo a natale, perché tutto questo delirio di distanziamento è inumano e non ha più alcun senso, non solo non tutela la salute, viceversa la rovina rendendoci fragili, insicuri, privandoci di ossigeno e di abbracci entrambi vitali per noi esseri umani. Io sarò con voi a festeggiare la libertà ritrovata, il natale non rappresenta per i cristiani la nascita, la rinascita? L'unico scopo di tutta questa decretazione è distruggere, uccidere la dignità umana, annullare la libertà controllando anche ciò che non deve essere controllato perché troppo intimo e vitale. Scegliamo di vivere perché la vita è brevissima, l'unica cosa che una volta speso non può essere recuperato è il tempo e ne stiamo perdendo davvero troppo per coltivare la paura. Non è il virus che ci sta uccidendo è la dittatura che ci terrorizza, è la paura di incontrarsi, di stare insieme, di respirare ossigeno, di essere vivi e umani. Non lasciamo che la dittatura proceda, se saremo tutti dovrà smettere e noi torneremo a vivere, respirare, credere, crescere. Non perdiamo questa opportunità.

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