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SIETE CAPACI DI VIVERE SENZA ODIARCI?

  • Immagine del redattore: arielshimonaedith
    arielshimonaedith
  • 24 dic 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

"Punto focale dell'intera situazione è l'ostilità araba, sistematicamente diretta contro Israele; e tale inimicizia non è affatto naturale, trattandosi anzi di un fenomeno artificialmente indotto e fomentato. Come è stato comprovato, non è già l'esistenza di Israele in quanto presunto strumento del capitalismo, bensì il conflitto arabo-israeliano ad avere per effetto che la zona sia alla mercé di forze esterne impegnate in una pericolosa contesa. Soltanto la liquidazione di tale conflitto permetterà alla popolazione locale di elaborare il proprio destino nell'indipendenza e nella fiducia; e soltanto in questa prospettiva risiede la speranza di un futuro migliore di eguaglianza e progresso per tutti i popoli interessati. Se l'odio non sarà più il motore della politica araba, tutto diverrà possibile.

Più e più volte il governo di Israele ha teso la mano in segno di pace ai suoi vicini, ma finora sempre invano. Alla nona sessione dell'Assemblea Generale dell'ONU, il rappresentante israeliano ha suggerito che, se i paesi arabi non erano pronti per la pace, sarebbe stato utile, in via preliminare o transitoria, la conclusione di accordi tali da impegnare le parti alla non aggressione e al pacifico regolamento delle questioni. La proposta ha urtato contro un netto rifiuto. Ciononostante, la nostra offerta di incontrarci con i rappresentanti di qualsiasi delle nazioni arabe continua a esser valida, anche se a tutt'oggi il nostro appello di pace non ha ricevuto risposta da oltre frontiera.

Il proposito di distruggere Israele è un retaggio della guerra condotta da Hitler contro il popolo ebraico: non è una mera coincidenza il fatto che nei loro tasca-pane i soldati di Nasser avessero una traduzione araba del Mein Kampf, e penso che coloro che hanno sinceramente a cuore la libertà del mondo, avrebbero dovuto essere ben più contenti se a quegli uomini fosse stato fornito come guida un testo più edificante. Inoltre, noi siamo certi che, per quanto tossici, questi semi non sono ancora riusciti a corrompere le popolazioni arabe, ed è nell'interesse di queste che i leader arabi dovrebbero metter fine a questo pericoloso gioco...

Che cosa si deve fare adesso? Tornare a un regime armistiziale che ha portato a tutto, tranne che alla pace, e del quale l'Egitto si è fatto apertamente beffa? Dovrà il deserto del Sinai ridiventare il covo dei fedayin, il terreno d'azione di eserciti aggressori pronti all'assalto? L'incendio deve ancora divampare nella polveriera del Medio Oriente? La pace della nostra regione, e forse di altre che non sono la nostra, dipende dalle risposte che verranno date a queste domande."


Questo è un estratto del discorso che Golda Meir tenne all'ONU alla fine del 1956.

Golda Meir lo riporta anche nella propria autobiografia, che vi consiglio di regalarvi e regalare per Hanukkah o Natale.



 
 
 

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