A collocquio con uno scientista
- arielshimonaedith
- 19 dic 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Dicembre 2021, una persona va dal medico perché da un paio di mesi fatica a dormire ed è un po’ giù di tono.
Descrive quindi il proprio malessere al medico che subito domanda, con tono gentile ed empatico:
– Ha fatto il vaccino contro il Covid?
Perché questi sintomi che mi sta descrivendo possono essere correlati.
Le prescrivo qualche giorno di riposo, cerchi di fare qualche passeggiata all’aria aperta.
Anche un multi-vitaminico può essere utile.
Con sollecitudine il medico sta già compilando sul suo tablet sia il certificato di malattia che una ricetta per l’integratore.
Ingenuamente la persona risponde:
– No, non ho fatto il vaccino.
Il medico, si blocca e con tono assai diverso:
– Perché non ha ancora fatto il vaccino?
La persona un po’ spaventata dal tono ora decisamente inquisitorio, pacatamente risponde:
– Sto valutando…
La incalza il medico:
– Cosa sta valutando?! Non c’è niente da valutare, bisogna farlo!
Tremando la persona risponde:
– Come diceva anche lei poco fa, gli effetti avversi…
Alzando la voce, il medico:
– Ma quali effetti avversi?! Non ci sono stati morti per vaccino!
Sentendosi aggredito il paziente, con fatica cerca di dire:
– I dati Vaers ed Ema riportano altro…
Il medico sempre più aggressivo
– Se si mette a guardare internet allora… Non bisogna guardare internet!
Lei non ha niente!
Rapidamente scrive sul palmare. Il telefono del paziente trilla.
– Le ho mandato una ricetta. Ne prenda una compressa al dì, l’aiuterà a dormire.
Vada a lavorare e smetta di credere ai complotti!
Il paziente apre il messaggio: Escitalopram 28x10mg
COS'È ESCITALOPRAM E A COSA SERVE: Escitalopram appartiene ad un gruppo di antidepressivi chiamati inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI). Questi medicinali agiscono sul sistema serotoninergico nel cervello aumentando i livelli di serotonina. Le alterazioni del sistema serotoninergico sono considerate fattori importanti per lo sviluppo di depressione e dei disturbi ad essa correlati.
[...]
Pensieri di suicidio e peggioramento della sua depressione o del suo disturbo d'ansia: Se soffre di depressione e/o ha disturbi d'ansia potrebbe talvolta pensare di farsi del male o di suicidarsi. Questi pensieri possono essere più frequenti all'inizio del trattamento con gli antidepressivi, poiché questi farmaci impiegano generalmente circa due settimane o più per mostrare il loro effetto. È più probabile che lei abbia questi pensieri: • Se in precedenza aveva già pensato di suicidarsi o di farsi del male. • Se è un giovane adulto. Le informazioni provenienti da studi clinici hanno mostrato un maggior rischio di comportamento suicidario in adulti di età inferiore a 25 anni con disturbi psichiatrici trattati con un antidepressivo. Se in qualsiasi momento pensa di farsi del male o di suicidarsi contatti il medico o si rechi immediatamente all'ospedale.
Se volete approfondire, potete dare un occhio all'intero bugiardino del farmaco prescritto: https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_003018_041644_FI.pdf&sys=m0b1l3
Ma soprattutto chiediamoci: questo medico, a parte non avere capito nulla di ciò che dovrebbe avere studiato, la coscienza, a chi l’ha venduta?
Preciso che quanto narrato è realmente accaduto, ho omesso i nomi, della persona che si è recata dal medico per rispetto nei suoi confronti, del medico per rispetto di quella che dovrebbe essere la sua professione.

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