top of page

23 luglio 1944 l'intera comunità ebraica di Rodi viene deportata ad Auschwitz

  • Demetrio Shlomo Yisrael Serraglia
  • 4 ore fa
  • Tempo di lettura: 5 min

81 anni fa la quasi totalità della mia famiglia, con tutta la comunità ebraica di Rodi, fu deportata ad Auschwitz per poi essere sterminata. Avvenne praticamente nella totale indifferenza del mondo.

Ieri una nave da crociera israeliana non è stata fatta attraccare in un'isola greca, posso stupirmi?! Probabilmente no…

Ho, nel corso degli anni, con l’ostinazione che mi caratterizza, grazie al supporto dei miei genitori e di mia moglie, riallacciato i fili che Hitler e i suoi collaboratori avevano cercato di cancellare per sempre: ho cercato documenti, informazioni, testimoni perché il mio retaggio ebraico non scomparisse, ho sempre avvertito un legame ancestrale con la mia identità ebraica, l’obbligo di riaffermarla, nella consapevolezza che, ciò che era avvenuto sarebbe potuto ancora succedere.

Il racconto delle guerre subite Israele, ha fatto parte della mia infanzia, così come la cronaca degli attentati, dei dirottamenti aerei, perpetrati via via dai terroristi palestinesi, mi fu chiaro fin da subito quanto fossero legati, non solo ideologicamente ma anche materialmente, il nazifascismo con gli eredi del gran Muftì di Gerusalemme.

Oggi che ho 47 anni è cambiato qualcosa?

Gli ebrei sono accolti e rispettati? No!

Il 7 ottobre 2023 c’è stato lo svelamento di quanto già da tempo avevo intuito: Hitler può essere morto ma i suoi seguaci, in ogni angolo del mondo sono vivi e vegeti. Non solo a causa delle operazioni orchestrate da moltissimi paesi per favorire la fuga dei nazisti e l’acquisizione di false identità così da non affrontare alcun tipo di processo che giudicasse le loro responsabilità penali dopo la seconda guerra mondiale, ma soprattutto perché l'odio antiebraico, nelle sue svariate declinazioni, è rimasto vivo e si è sviluppato e diffuso.

Le motivazioni sono sempre le medesime, da quelle religiose, a quelle economiche fino ad arrivare a quelle cospirazioniste e complottiste.

Dopo lo stupore generale per quanto era avvenuto durante il pogrom perpetrato dai palestinesi sulla popolazione ebraica inerme il 7 ottobre, che ingenuamente avevo confuso con sdegno e solidarietà, è emerso nella maggior parte dell'opinione pubblica e nella minoranza che riempie le piazze il vero sentimento nascosto dietro lo stupore, finalmente i palestinesi avevano realizzato il sogno degli antisemiti del XX e XXI secolo: il realizzare un massacro di ebrei di proporzioni immani all'interno dello Stato d’Israele.

Ricapitolando gli ebrei sono stati massacrati e quasi totalmente sterminati in Europa perché considerati un'entità estranea alla cultura europea, e ora gli eredi di questi pretendono di decretare l’estraneità ebraica alla propria terra ancestrale e lo fanno sostenendo quelli che hanno realizzato il più grande massacro antisemita post Seconda guerra mondiale! Quindi la conclusione è ovvia, non si tratta di un luogo o l’altro: gli ebrei non hanno diritto di vivere ed esistere.

Dopo il pogrom del 7 ottobre con una raffinatezza e un'idiozia inaspettata, alcuni miei conoscenti con cui avevo contatti amichevoli e frequenti si sono defilati, hanno deciso di voltare lo sguardo dall'altra parte affermando che non potevano giudicare né potevano sapere perché sono ignoranti. Prelati di vario ordine e grado hanno rispolverato eresie e pregiudizi antiebraici nelle loro omelie per giustificare il motivo per cui gli ebrei sono responsabili di ciò che subiscono, affermando addirittura che esiste un dio del nuovo testamento che sconfessa il dio dell'antico testamento. Per non parlare dell'odio atavico della diplomazia Vaticana che ignora le morti dei cristiani e le devastazioni delle chiese che avvengono per mano islamica ma sembra non potersi sottrarre dall’appoggiare qualsiasi terrorista islamico e/o palestinese purché uccida gli ebrei.

Il consesso internazionale nella sua quasi totalità non ha preteso la liberazione incondizionata ed immediata degli ostaggi catturati da parte dei palestinesi, ha piuttosto messo sullo stesso piano Israele e i terroristi, legittimando il terrorismo come metodo di azione politica.

I sostenitori del terrorismo palestinese sono divenuti le nuove star invitate nei salotti televisivi, nelle università, nei parlamenti. Viene loro consentito di sostituire la storia, i fatti, la realtà, con la narrazione dei terroristi, con i numeri diffusi dai terroristi. Alle ong, megafono di questa narrazione distorta e falsa, non viene chiesto di spiegare come possono essere presenti in territori gestiti dal terrorismo senza pagare pegno ed esserne assoggettati.

La bandiera palestinese è la nuova svastica, utilizzata ed esposta per manifestare il proprio odio antiebraico mascherato da antisionismo.

Ogni antisemita per giustificare la propria mistificazione della realtà afferma che ha amici ebrei che condividono le proprie teorie.

Nelle università siamo tornati ai tempi nei quali agli ebrei era vietato entrare: diversi atenei sconsigliano la frequenza e suggeriscono l’utilizzo della didattica a distanza agli studenti ebrei minacciati dall’aggressività e dalla violenza dell’odio antiebraico.

Cosa fanno le istituzioni? Tremano, tergiversano. Un giorno stigmatizzano l'autodifesa di Israele e l'altro condannano la fame a Gaza rifacendosi ad immagini che appartengono ad altri popoli, altri luoghi e di anni fa, oppure palesemente generate dall'intelligenza artificiale con bambini con sei dita per mano e madri con tre braccia. Tutto questo per non disturbare i benpensanti figli dell'ideologia delle SS.

La conseguenza di questa palese complicità è che chi esprime la propria opinione per difendere il proprio diritto ad essere ebreo riceve messaggi come quello che ho ricevuto io: “Ebrei maledetti assassini di merda devono eliminarvi dalla faccia della terra. Siete malefici che Dio vi maledica, anzi BRUCI che ci siete abituati massacratori bastardi”.

Scrivo questo perché così un domani non possiate dire: “non sapevo…se avessi saputo…” come molti hanno detto e continuano a dire della Shoah.

Amare il prossimo non significa lasciar fare al malvagio pensando che accettando tutte le sue richieste il malvagio rinsavirà. La lezione di Hitler però non sembra essere stata di avvertimento, perché la maggioranza dei governi stanno cedendo ai terroristi e a tutti i violenti, sponsorizzando l’ideologia dell'accoglienza solo per paura di agire e così rendendo indifesi i propri cittadini.

Non so se il mondo sia ancora in tempo per salvarsi da un nuovo tracollo, e della propria morte spirituale, ma mi ostino ad invitare tutti ad alzare la testa, fatelo per voi e per le vostre famiglie, perché il terrorismo islamico colpisce tutti coloro che ritiene infedeli: lo abbiamo appena visto con i Drusi.

Quello che è successo il 7 ottobre 2023 in Israele potrebbe succedere in Europa domani, anzi è già successo (Bruxelles, Madrid, Londra, Nizza, Parigi, Berlino, Stoccolma, Manchester, Strasburgo, Vienna, e altri ancora). Sappiate che fingendo che il terrorismo sia solo un problema degli ebrei si diventa succubi dell'Islam esattamente come venne fatto con il nazismo.

Oggi a 81 anni dalla deportazione della mia famiglia da Rodi io posso gioire perché l'ebreo non è più indifeso, ma è tornato alla propria terra e ha ricostituito lo Stato d'Israele, io con la mia famiglia siamo nel nostro popolo, Hitler e il nazismo non hanno vinto perché noi ci siamo, non ci nascondiamo e continuiamo ad essere felici nel condividere in Terra d’Israele come in diaspora le sorti del nostro popolo.



Demetrio Shlomo Ysrael Serraglia


Comments


© 2023 by "This Just In". Proudly created with Wix.com

bottom of page