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L'abbraccio di Giulio

  • Immagine del redattore: arielshimonaedith
    arielshimonaedith
  • 26 mar 2021
  • Tempo di lettura: 4 min

Giulio cammina sulle punte, veloce ballerino timido e sgraziato. Ha vent’anni l’espressione innamorata mentre lo sguardo sfugge. Non parla, non ha mai parlato, abbraccia con trasporto la mamma, la zia, la nonna. Il papà non più, ha smesso a quattordici anni. Le settimane, i mesi, gli anni, i luoghi sono gli stessi da sempre per lui, non sopporta i cambiamenti, quelli necessari sono stati così difficili da gestire che hanno deciso di evitare tutto il superfluo. Non è una vita semplice quella che ruota attorno a lui, che ha lasciato ai suoi genitori rare fughe, molte discussioni, ancora più delusioni. Era abituato ad andare dalla nonna il mercoledì e il venerdì dopo pranzo, la zia Lucia passava a prenderlo per percorrere, obbligatoriamente a piedi, i tre chilometri che separano le due abitazioni. Ama camminare, o piuttosto saltellare, si guarda intorno rapito e sereno, non incrocia lo sguardo delle persone che incontra ma neppure si allontana. E’ trascorso un anno da quando hanno dovuto sospendere gli incontri per via del virus e lui ancora non si è rassegnato: appena finito di pranzare, ogni mercoledì ed ogni venerdì, si prepara per andare dalla nonna, attende Lucia; man mano che il tempo passa si agita, va dalla madre la prende per il braccio la trascina davanti all’ingresso del loro appartamento, lei gli spiega ogni giorno, come il primo giorno in cui il cambiamento è stato introdotto, lui non ascolta, emette suoni gutturali: vuole andare dalla nonna. Molte cose sono cambiate nella vita di Giulio, lui no, per lui i giorni sono in perfetto ordine e si comportano nello stesso modo. La nonna è chiusa in casa da un anno. La nostalgia di Giulio è fortissima ma la paura del virus lo è di più. Non si può fare indossare la mascherina e neppure sottrarsi all’abbraccio di Giulio. Lui esce, incontra persone, potrebbe avere il virus senza che nessuno se ne accorga, non si può neppure pensare di fargli fare il tampone, si muoverebbe e potrebbero fagli male, per questo la nonna ha deciso di non vedere il nipote. Considerato l’impegno della mamma tra lavoro e gestione di Giulio, Lucia ha deciso di dedicarsi all’anziana madre e, suo malgrado, ha accettato la richiesta di questa di non incontrare né la sorella né il nipote. Per questo la nonna attende con ansia la vaccinazione: una volta fatte le due punture richieste potrà nuovamente incontrare il nipote e la figlia. - Ciao Mamma, come stai? - Bene. Ho appuntamento per il vaccino dopodomani. - Sei sicura di farlo? - Che domande, certo, altrimenti come faccio ad uscire, incontrare voi… La figlia non risponde, non può, ha paura, comprende il punto di vista della madre ma quello che i vaccini hanno fatto a Giulio è così devastante e reale. Parlano d’altro, rapidamente si salutano. Poco dopo Lucia arriva dall’anziana donna con la spesa. - Tutto bene mamma? - Ho sentito tua sorella, le ho detto del vaccino… - Lo sai cosa rappresenta per lei, non puoi aspettarti che improvvisamente cambi idea. - Ma cosa dovremmo fare noi anziani - lamenta la donna - con questo virus così pericoloso? - Mamma hai fatto le tue considerazioni, lei farà le sue, non c’è bisogno che gioisca del fatto che hai deciso di fare il vaccino, ti pare? - Forse hai ragione, eppure vorrei capisse come mi sento. - Ma lo capisce, semplicemente ha paura. - Di cosa? Non me lo farebbero se ci fossero dei pericoli! La figlia si blocca, incredula, chiude il frigorifero. Si gira. - Hai dimenticato il formaggio sul tavolo, devi metterlo via! Lucia apre il frigorifero, fa quello che la madre le ha detto, si dirige verso la porta d’ingresso, prende il cappotto ed esce senza salutare. Quando è accaduto, si chiede, quando mia madre è diventata così… Non è stata lei a convincere la figlia ed il genero ad indagare, cercare, fare causa a seguito della diagnosi di autismo di Giulio? Si è battuta come una leonessa insieme a loro, ed anche in vece della figlia, ha utilizzato le sue competenze di medico per elaborare tutte le informazioni che via via hanno raccolto, è stata lei la prima a comprendere che qualcosa era accaduto al nipote dopo le vaccinazioni, ed ora, non comprendeva il timore della figlia? Senza accorgersene Lucia ha percorso la strada che faceva sempre con il nipote, si trova al cancello della casa della sorella: suona per farsi aprire. - Cosa fai qui? La mamma non ti lascerà più entrare in casa… - Non importa, ho sempre la mascherina, non è che io non incontri nessuno. Entra, si ferma nell’ingresso, Lucia accompagna le parole con le mani, tese, eloquenti. - Quest'ansia particolare della mamma per l’ipotetica contagiosità di Giulio, non ha mai avuto senso, abbiamo sbagliato ad assecondarla. Tu, come stai? - Bene, sono preoccupata per lei ma rispetto la sua decisione… - Anche io rispetto la sua decisione, mi preoccupa il suo egoismo. Non ho voluto vedere fino ad ora, ma fin dall’inizio si è comportata in maniera irragionevole: è terrorizzata dal virus. - Restando chiusa in casa quasi sempre sola, guardando la TV, ha perso la capacità, che ha sempre avuto come medico, di esaminare le cose per quello che sono. - Credi che tornerà ad essere la donna generosa ed empatica che è sempre stata? - Non lo so… Giulio, sulle punte, sorride, ha riconosciuto la voce della zia, la chiama picchiettando ansioso la spalla. Lei si volta. Giulio si ritrae, non sorride, abbassa gli occhi. La spessa mascherina indossata dalla donna lo disorienta. - Abbassa la mascherina, così ti riconosce. Lucia tentenna, le ansie della madre la bloccano. Giulio si gira e va via. - Giulio, sono la zia… Non torna. Lei ancora indossa la mascherina. - Forse è meglio che vai. Lucia si affloscia come se fosse scomparsa dall’interno dei vestiti, piange tutta la rabbia e il dolore di quell'anno distanti. - Cosa sono diventata? Cosa siamo diventati tutti? Giulio è tornato, vede la zia seduta per terra, si accuccia, la guarda, le solleva la mascherina oltre la fronte. Il viso compare. L'abbraccio del nipote che sorride sereno dissolve tutta la paura.



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