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  • Immagine del redattorearielshimonaedith

Ma davvero?

A distanza di un anno, le politiche poste in essere sulla penisola italiana per contrastare l’epidemia di Covid-19 sono state efficaci? Hanno migliorato la situazione? Hanno reso le condizioni di vita e di salute migliori? A me pare proprio di no.

Ciò che sta accadendo, da un anno a questa parte, senza alcuna variazione, è completamente privo di senso logico.

Il virus certamente esiste, è contagioso, può dare sintomi gravi ma altrettanto, molti di noi lo hanno contratto, anche persone con malattie pregresse sono state curate, sono guarite.

Può essere letale? Certo, come qualsiasi malattia, anche la più banale influenzale, che non venga curata o che colpisca una persona con un organismo già fortemente indebolito e compromesso.

Piuttosto, una volta constata l’incapacità, in molta parte del territorio della penisola, di adattare la risposta del sistema sanitario ad una situazione di emergenza: chiara conseguenza di scelte fatte nei decenni passati sulla base di una valutazione idiota e superficiale; constatata la necessità d’investire sul sistema sanitario, cosa fa il governo?

Esattamente il contrario: blocca le attività commerciali e produttive, destina le risorse (peraltro assenti) alla sussistenza, induce una condizione di vita innaturale e terrorizza provocando un indebolimento della salute delle persone.

Un esempio dell’assurdo: nel quadro generale dell’emergenza sanitaria, ora soprattutto economica e sociale, a cosa sono serviti i monopattini e le bici elettriche?

Assodato che ci sono persone più deboli che vanno protette maggiormente, che utilità può avere rendere fragili e malate le persone sane impedendo di respirare ossigeno all’aria aperta o chiudendo palestre e piscine, riducendo drasticamente la possibilità di fare sport?

Può essere opportuno ridurre gli affollamenti, ma certamente non è una questione di orari (secondo voi il virus indossa l’orologio?), viceversa restringendo il tempo di apertura dei bar e dei ristoranti si induce maggiore concentrazione delle persone. Piuttosto che sprecare energie tenendo tutto chiuso non avrebbe più senso che tutto fosse aperto, come era prima, così che l’afflusso si diluisca all’interno dell’intero orario di apertura?

Possiamo non cogliere l’ottusità che sta impedendo il regolare funzionamento degli impianti sciistici, riducendo la possibilità di svolgere sport all’aperto che da sempre offre evidenti benefici per la salute di chi lo svolge?

Un anno scandito da quotidiani bollettini di morti e contagiati, commentati da esperti scienziati che, adorando la ribalta, alimentano il terrore pur di continuare a cavalcarla. Cosa importa a loro che, l’esito positivo di un tampone, possa essere vissuta come una condanna a morte, facendo cadere le persone, anche in totale assenza di sintomi, in una depressione devastante aggravata dall’isolamento e quindi dall’ansia dei famigliari costretti altrove?

A chi giova tutto questo?

Nel corso di un anno che ha visto le scuole più chiuse che aperte, riducendo la possibilità di socialità dei bambini e dei ragazzi, ancora non ci siamo resi conto che i danni che queste misure stanno portando alla loro salute fisica e soprattutto mentale sono molto maggiori dell’eventuale incontro con il Covid-19?

Oggi, oltre ad esserci negata la libertà di vivere, essere costretti agli arresti domiciliari senza avere commesso alcun reato, impossibilitati a votare (cosa che sta avvenendo ed è avvenuta in molti paesi vicini e lontani), vediamo presentarsi un “nuovo” governo che mostra di non voler cambiare nulla, prova ne è la riconferma del ministro della salute, che, nonostante l’evidente inutilità delle misure fino ad ora adottate ha già scelto di non cambiare strada. Tutto questo confermato dall’appoggio di tutta la squadra governativa senza alcuna reale opposizione.

Davvero vogliamo continuare in questo modo? Davvero vogliamo ancora eseguire ordini idioti? Davvero siamo disposti a questa farsa ignobile? Davvero lasceremo che ci venga definitivamente portata via la possibilità di lavorare sulla nostra terra e per la nostra terra? Davvero continueremo a lasciare che facciano dei nostri figlie e delle nostre figlie degli zombie dipendenti dallo schermo, incapaci di abbracciare ?

Davvero di fronte all’evidente fallimento di tutte queste misure senza senso abbiamo intenzione di lasciare che questa disumanizzazione prosegua?

Quanti di noi ancora possono credere che la paura di contrarre questo virus possa legittimare le perdite che stiamo subendo?

Se non io chi? Se non ora quando?”*

Ognuno di noi ha la possibilità di porsi queste interrogativi e guardandosi intorno capire che è tempo di togliere le mascherine, respirare, aprire i locali, le palestre, le piscine, andare a sciare prima che tutta la neve sia sciolta; è tempo che la smettiamo di farci prendere per il culo da questa assurdità. Da che mondo è mondo gli esseri umani sono colpiti da virus, soltanto vivendo, respirando, mangiando bene, abbracciando chi amiamo, ridendo in compagnia degli amici, cantando ad un concerto, commuovendoci davanti ad un opera d’arte, attraversando strade gremite di gente che possiamo guardare in faccia e di cui possiamo riconoscere il sentimento, saremo abbastanza forti per vincere qualunque malattia.

Se non io chi? Se non ora quando?”*





*Pirkè Avot 1.14

”Egli diceva ancora: Se io non sono per me, chi è per me? Se pure mi adopero per me, che sono io e se non adesso, quando?”

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