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Sono una donna fortunata?

Sono una donna fortunata? Mi ritrovo appoggiata a questa frase che a tratti è un'affermazione a tratti una domanda. Mi sento grata per molto di ciò che è la mia vita, potrei dire praticamente tutto. Sono felice del mio matrimonio, amo i miei genitori, la mia famiglia, ho belle amiche, che siano vicine o lontane sempre presenti; nel corso della mia vita ho potuto compiere esperienze che mi hanno dato molto, ho un buon lavoro, godo di buona salute…quindi, sono una donna fortunata. Può essere oppure, più probabilmente, ho scelto a volte bene a volte male, ma non mi sono sottratta. Discuto con D-o ogni giorno: non è possibile vivere senza porre domande, tanto meno scegliere. La maggior parte delle cose che accadano dipendono da ciò che un essere umano, da qualche parte, ha deciso, ci sono casi in cui le determinazioni assunte da una persona hanno ricadute su milioni di persone. Negli ultimi decenni mi è capitato, molto più spesso, di disapprovare piuttosto che approvare le decisioni assunte da quei pochi che condizionano la vita di molti. Per questo motivo sono spesso preoccupata, arrabbiata, addolorata e insistentemente chiedo: perché? Non c’è una risposta, ce ne sono molte, nella maggior parte dei casi ponendo i giusti interrogativi e cercando, compare la risposta, completa ancorché articolata. Il fatto di essere in grado di vedere il disegno completo, di saper andare abbastanza a ritroso nel tempo da riuscire a recuperare il filo che lega un fatto all’altro, m’impone da sempre il desiderio di condividere, mostrare; questo è il passaggio più difficile, sovente il momento più doloroso perché sapere che, per esempio, quello che stiamo vivendo da un anno a questa parte, non è l’ineluttabile conseguenza di un evento accidentale ma, invece, il preciso risultato di decisioni compiute con una precisa ragione, impone di scegliere, di reagire e questo è faticoso. Perché una persona come me, fortunata, cui non manca nulla, consapevole di questo, dovrebbe porsi il problema di denunciare e reagire? Perché la fortuna non esiste. Esiste la resilienza, la volontà, la forza. Esiste la paura, la rabbia, l’angoscia. Esiste il coraggio. Ma soprattutto esistono i giorni che scivolano via uno dopo l’altro e questa vita così preziosa, che viene spesa ed è l’unica cosa che una volta spesa non può essere rimborsata, recuperata, restituita. Accade che una profonda battaglia si sta sviluppando, energie totali si stanno fronteggiando ed ognuno di noi ha una parte in questo: ogni singola persona è essenziale, fondamentale. Una guerra che va combattuta. Ognuno di noi può scegliere se vivere o morire, se lottare o farsi travolgere. Ogni tempo, ogni epoca ha avuto il proprio conflitto, molti si trascinano da millenni sempre più feroci. Per me non combattere non rappresenta un’opzione. Non sono una donna fortunata: voglio essere libera e felice, quindi combatto perché ogni giorno sia il giorno più bello.


SHABBAT SHALOM



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