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Il mio cuore canta

  • Immagine del redattore: arielshimonaedith
    arielshimonaedith
  • 27 ago 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

Siamo stati creati per essere felici: vivere eternamente nell’appagamento pieno dei nostri bisogni, liberi ed amatissimi. Purtroppo abbiamo deciso che tutto questo non era sufficiente ed abbiamo voluto conoscere il male, da quel momento abbiamo imparato cosa è la mancanza ed abbiamo tentato e tentiamo di colmare la distanza che abbiamo posto tra noi e D-o, in molti, pessimi modi.

Il Signore, che mai ha smesso di amare e perdonare, ci ha donato la Torah, sapendo che avevamo bisogno di istruzioni precise e ci ha posto nelle condizioni di tornare a godere a pieno della Sua presenza nella nostra vita. Ce ne parla nei primi versi della porzione di Torah che viene letta in Sinagoga questa Shabbat (Ki Tavò) Godrai quindi di tutto il bene che il Signore tuo Dio avrà dato a te ed alla tua casa, tu stesso, il Levita ed il forestiero che sarà in mezzo a te. (Dt 26,11)

Ebbene sì, non abbiamo perso l'opportunità, tutti, di tornare alla pienezza di quella perfetta comunione con il Signore.

Sapendo però quanto facili siamo alla “distrazione”, ha voluto dirci con chiarezza che cosa ci accade se scegliamo di deviare e di adorare altri dei; possiamo trovare, sempre nella Parashà di questa settimana, quello che viene tradizionalmente chiamata תוֹכֵחָה tochachah, rimprovero, nei versetti che vanno dal 15 al 68 del capitolo 26 di Deuteronomio, che meritano essere letti perché descrivono perfettamente quella parte di società che, avendo deciso di adorare altri dei (la paura, il vaccino, il pensiero unico…) è destinata non solo alle sofferenze più atroci ma ad una progressiva e inevitabile discesa verso conflitti disumani ed una morte atroce.

Troviamo scritto in Proverbi che “Un cuore allegro è un buon rimedio, ma uno spirito abbattuto fiacca le ossa.” (17, 22)

La Bibbia ci ricorda che: essere felici, osservare i comandamenti del Signore, con fede piena e senza distrazioni idolatre; è condizione per la nostra salute non solo spirituale ma anche fisica.

Per questo, nonostante possa sembrare che il male, attraverso l’azione dei governi e dei loro complici, stia trionfando, chi crede resta, con la piena intenzione, completamente assoggettato al precetto: “non siate tristi; perché la gioia del SIGNORE è la vostra forza.” Neemia 8,10

Ogni mattina mi alzo ringraziando il Signore, Re vivente ed eterno, perché generosamente mi ha restituito, ancora una volta, la mia anima, lo ringrazio con la gioia che mi viene dal riconoscere quanto grande è la Sua fedeltà. Non sono le circostanze a condizionare la mia felicità in questo, qualunque cosa accada so che noi, credenti siamo chiamati ad “attingere con gioia l'acqua dalle fonti della salvezza” (Isaia 12,3) per questo scelgo di essere grata e felice.

Non lasciamo che il nemico vinca, non lasciamo che la paura legata alle azioni liberticide dei governi possano condizionare la nostra vita, nulla e nessuno può vincere il Signore poiché ha già vinto completamente, ed il male che vediamo abitare questo mondo è l’estremo sforzo di un moribondo destinato a perire, sotto il tallone di Colui che ha già vinto, che ci ha liberato da ogni male e ci ha restituito la certezza della vita eterna al cospetto del Suo amatissimo volto “Io mi rallegrerò grandemente nel SIGNORE, l'anima mia esulterà nel mio Dio; poiché egli mi ha rivestito delle vesti della salvezza, mi ha avvolto nel mantello della giustizia, come uno sposo che si adorna di un diadema, come una sposa che si adorna dei suoi gioielli.” (Isaia 62, 1-5)

Noi sappiamo, perché la Bibbia ce lo dice chiaramente, che presto avremo riposo, che tra poco, forse anche ora che mi state leggendo, ci troveremo in quel tempo che prepara: “come i giorni nei quali i Giudei ebbero riposo dagli attacchi dei loro nemici e il mese in cui il loro dolore venne mutato in gioia, il loro lutto in festa, e di fare di questi giorni, giorni di banchetti e di gioia, nei quali gli uni mandassero regali agli altri e si facessero doni ai bisognosi.” Ester 9,22

La fede è certezza di cose sperate, quindi mi dico e vi dico, non siamo soli, possiamo stare nella pienezza della felicità, nella certezza che il Signore farà giustizia perché “Il deserto e la terra arida si rallegreranno, la solitudine gioirà e fiorirà come la rosa; si coprirà di fiori, festeggerà con gioia e canti d'esultanza;

le sarà data la gloria del Libano, la magnificenza del Carmelo e di Saron.

Essi vedranno la gloria del SIGNORE, la magnificenza del nostro Dio. Fortificate le mani infiacchite, rafforzate le ginocchia vacillanti! Dite a quelli che hanno il cuore smarrito: «Siate forti, non temete! Ecco il vostro Dio!

Verrà la vendetta, la retribuzione di Dio; verrà egli stesso a salvarvi».” (Isaia 35, 1-4)





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