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VERA

La portata dell’acqua cresce alle spalle di Vera. Un flusso assordante, vapori sempre più densi si allargano a riempire l’aria.

Resta immobile, seduta, lo sguardo perso davanti a sé. Lieve su di lei il velo: protezione che impedisce il contatto tra materia e corpo. Si disgregherebbe se anche solo un atomo di qualunque sostanza contenuta in ciò che la circonda dovesse penetrare e raggiungerla.

Il cielo raduna onde luminose che scontrandosi producono fortissimo clangore. Nulla di ciò che sta accadendo riesce a richiamarla dal pensiero che l’ha bloccata. Resta rapita, assorta mentre attorno a lei si compiono le trasformazioni che porteranno all’esplosione del pianeta. Nessuno è sopravvissuto, perché dovrebbe essere lei a farlo?

Potrebbe ricostruire altrove, portare il ricordo, trasmettere attraverso le onde soniche con le quali i pianeti comunicano: a chi, per chi?

Ha creato il velo perché ognuno degli abitanti del pianeta potesse avere il proprio rifugio. Il canto che lo ha tessuto è scaturito dall’incontro con le Anime Perdute. Nessuno ha voluto credere: hanno rifiutato il dono, sono scomparsi nell’istante esatto in cui la profezia si è avverata.

Sono stati millenni terribili quelli che hanno visto il pianeta rimpicciolire, consumato dal feroce utilizzo degli abitanti dediti alla negazione dello Spirito.

Le Maestre, sue compagne, si sono spente una dopo l’altra cercando di restituire la Consapevolezza della presenza della Scintilla Divina in ognuno dei superstiti alla prima epidemia. Hanno mostrato loro come fosse possibile accedere al Miracolo della Vita trattenendo ognuno la propria anima: tutto inutile. Uno dopo l’altro hanno rinunciato a Credere fosse possibile trascendere l’immanenza rendendo definitiva l’incapacità di generare sogni, desideri e aspirazioni.

Vera è rimasta, aggrappata all’ultimo Visionario. Lui ha lottato con ogni mezzo e parola, per estendere la percezione. Per farla crescere sarebbe stato sufficiente che qualcuno desiderasse e riprendesse a generare vita. Tutto inutile. Quando il suo tempo si è esaurito nessuno ha raccolto la sua eredità: la Visione ha smesso d'esistere.

Resta soltanto Vera, accovacciata, intenta a guardare sciogliersi ogni cosa. Potrebbe restare sulla roccia nuda che la ospita lasciando che le correnti dell’universo la conducano tra le amorevoli braccia dell’Origine, oppure svelarsi e sciogliersi anche lei come tutti gli altri: lasciare che la memoria del retaggio malato degli Scienziati svanisca, così che nessuno nell’universo possa di nuovo innamorarsi della convinzione di poter controllare tutto.

Potrebbe lei essere stata contaminata dall’idea perversa e smettere di credere nella possibilità di restare anima eterna, così che si avveri la fiducia cinica nell’assenza di Dio, oppure essere testimone viva del desiderio di Visione così che le Anime Esistenti imparino a tessere veli capaci di sfidare l’impossibile per generare Fede Eterna.






per chi desiderasse approfondire Purim di seguito trovate alcuni commenti :







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