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  • Immagine del redattorearielshimonaedith

Abita in noi la forza del Signore

Sapete quanto grande è la forza che ci abita?

Sapete quanto grande è l’amore che sappiamo vivere esattamente in questo tempo in cui siamo costretti a subire i crimini del governo italiano?

Potete forse intuire l’amore quando attraversate le piazze piene di noi impegnati a condividere un aperitivo che ci siamo portati da casa, oppure quando assistete a qualche manifestazione piena di persone sorridenti, smascherate, bambini felici e sicuri.

Sapreste conoscere la forza se poteste vedere quanti di noi hanno offerto tempo e assistenza a persone fino a poco prima sconosciute. Potreste forse intuirla se conosceste quel uomo che ha messo a disposizione la propria casa, i propri attrezzi, la propria esperienza, per lasciare che i ragazzi esclusi dalle palestre potessero continuare ad allenarsi.

Magari intuite, quando ci vedete passeggiare, da sempre senza mascherina, sorridendo e salutando chiunque incrociamo, che siamo felici della scelta fatta. Se ci conosceste, vi rendereste conto che è possibile superare qualsiasi malattia aiutati da una solida rete di competenze, scartate dai governanti criminali, che ha saputo organizzarsi ed offrirsi. Competenze che sono lì anche per voi che avete aderito, taciuto che vi siete rallegrati delle nostre pene.

Molti di noi hanno dovuto fare il vaccino, non hanno avuto scelta, ma non hanno per questo smesso di credere che non fosse giusto, ed hanno scelto di continuare a combattere per un principio più alto piuttosto che lasciarsi deviare dal risentimento nei confronti di quanti hanno potuto o sono riusciti a resistere. Molti, grazie al virus, si sono ammalati ed hanno potuto riprendere a lavorare, o hanno potuto continuare, adesso che avere cinquanta anni è il confine. Lo fanno ma si ostinano a non utilizzare l’idiota-pass per accedere ad altro che non sia il lavoro o quei luoghi che si dimostrano amici, che è importante sostenere. Perché hanno imparato ad abitare una tale libertà fuori dai luoghi conosciuti che non hanno voglia di rinchiudersi di nuovo, ed hanno anche maturato la consapevolezza della discriminazione e non sono disposti a esserne complici.

Ebbene tutto questo potrebbe finire domani, tra poco, in praticamente tutto il resto d’europa o è già accaduto o sta accadendo, ma ciò che non finirà sarà la consapevolezza di essere stati capaci di resistere, di avere preservato la nostra anima, ancora prima del nostro corpo. Ciò che non finirà sarà la forza di questa solidarietà tra le persone che, riconosciuto il crimine dello stato, hanno deciso di non subirlo, di non agirlo contro altri. Ciò che non finirà è la consapevolezza di esserci gli uni per gli altri. Ma soprattutto non finirà la serenità che dona essere capaci di scegliere per il bene anche quando è faticoso. Quasi sempre seguire le indicazioni che il Signore ci dà, avere rispetto per la vita, per la libertà, può sembrare faticoso perché ci domanda di opporci alle lusinghe del mondo, ma sempre veniamo ripagati con una gioia, un amore, una forza che non hanno eguali.

Soltanto quando l’essere umano sceglie di sostituire l’idolo: sé stesso, il prodotto della propria mente, delle proprie braccia con il Signore, può conoscere la pienezza.

Gli esseri umani ci deluderanno sempre, soprattutto se consegniamo loro la nostra felicità, la nostra salvezza, il bisogno d’amore. Sapranno invece darci tutto quando confideremo nel Signore per essere capaci di essere felici, di salvarci, di amarci gli uni gli altri come Lui ama noi.

Siamo nella vita per comprendere, riparare agli errori fatti, siamo qui per combattere ma anche per chiedere scusa, ammettere di avere sbagliato, se necessario; siamo nella vita, ne possiamo riconoscere il valore perché temiamo la morte, ma possiamo vivere davvero soltanto se abbiamo fiducia che la morte è sconfitta, la certezza che, seguendo le indicazioni del Signore, avremo la vita eterna.




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