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Chi ha paura rinuncia alla libertà e sceglie l’idolatria

Mi rattrista il continuo aumento della tensione, alimentata per renderci gli uni nemici giurati degli altri. Sobillati ad arte da governanti idioti, al soldo di un piccolo gruppo che ha deciso di prestare il proprio potere, i propri soldi, la propria mente al trionfo del male, purtroppo in molti credono che la via più facile, l’esecuzione dell’ordine anche quando è evidentemente sbagliato, possa salvarli dalla privazione della libertà. La libertà, quella vera, donataci dal Signore, è responsabilità, scelta, solidarietà autentica. Non è libertà quella che ci impone di compiere azioni contro noi stessi o contro il nostro prossimo; non è libertà quella che ci costringe alla solitudine, all’isolamento ma ci consente di compiere ogni tipo di perversione; non è libertà quella che ci consente di assumere sostanze, giocare d’azzardo, stordirci in ogni modo mentre odiamo chi sceglie di non farlo. La paura chiude gli occhi, impedisce di vedere la presenza potente attorno alle donne ed agli uomini di D-o, quelli che hanno il coraggio di dichiarare la propria fede nel D-o di Abramo, Isacco e Giacobbe e sanno che la paura conduce all’idolatria. “ — Non aver paura, — gli rispose Eliseo, — i nostri difensori sono più numerosi dei loro! Poi si mise a pregare: «Signore, apri gli occhi a quest’uomo, fa che possa vedere». Il Signore aprì gli occhi al servo, e lui fu in grado di vedere: le montagne erano piene di carri e cavalli di fuoco, tutt’intorno a Eliseo.” 2 Re 6, 16-17 Ciò che rende perfetta la Parola e mostra la fedeltà del Signore è la precisione con cui sa descrivere ciò che accade, prevedere ciò che accadrà. Ogni volta che il Signore pone gli esseri umani davanti alla scelta tra Lui e la schiavitù, la maggior parte, anche quelli che hanno sperimentato direttamente la potenza della Sua presenza, scelgono la schiavitù: costruiscono idoli cui prostituirsi.

Oggi gli idoli sono: lo scientismo, l’essere umano che crede di bastare a sé stesso, l’idea che sia possibile azzerare la propria fisiologia, l’idea che i legami, l’amore, la famiglia siano limiti non doni… Adeguarsi pensare, fare, dire come tutti, come i più, compiacere il potere, non ha mai reso libero né l’individuo né la collettività, ciò che salva è sempre quel resto che non ha paura di difendere il Suo Santo Nome, quel resto che non ha paura di girare i tavoli dei mercanti che violano qualunque santità, quel resto che trova forza in una resa apparente, quel resto capace di pregare per la salvezza di chi cede alla lusinga del male, quel resto che per i più può sempre essere sacrificato sull’altare del male, quel resto che sa di essere già stato salvato, di essere salvo e libero. “Non temere, io sono con te. Non preoccuparti, io sono il tuo Dio. Ti rendo forte, ti aiuto, ti proteggo con la mia mano invincibile. Tutti quelli che si scagliano contro di te saranno confusi e svergognati. Saranno distrutti e periranno tutti quelli che ti combattono. Cercherai quelli che ti facevano guerra ma non li troverai più. Saranno annientati e ridotti a zero quelli che ti combattevano. Io sono il Signore tuo Dio, io ti prendo per mano e ti dico: Non temere, son qui io ad aiutarti!”».” Isaia 41,10-13 Quel resto non sopravvive, quel resto vive e vivrà, nella Grazia che ne guida l’azione, senza paura, nella certezza della Sua forza, nella Gloria eterna del Suo Santo Nome. “Discendenti di Giacobbe, popolo d’Israele, il Signore ti ha creato con saggezza e ora ti assicura: «Non temere, io ti ho chiamato per nome e ti ho liberato: tu sei mio! Se tu attraverserai fiumi profondi, io sarò con te: le acque non ti sommergeranno. Se passerai attraverso il fuoco, tu non brucerai: le fiamme non ti consumeranno. Per me sei molto prezioso, io ti stimo e ti amo, darò uomini e popoli in cambio della tua vita.” Isaia 43, 1-4



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