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Non c’è più tempo, ribelliamoci alla DITTATURA MILITARE

Nell’ultimo decreto che mina le nostre libertà, emanato guarda caso nel giorno in cui si ricorda la cosiddetta unità d’italia si cita tra l'altro: “...presso il Ministero della difesa è temporaneamente istituita un’Unità per il completamento della campagna vaccinale e per l’adozione di altre misure di contrasto alla pandemia, il cui ordinamento è definito dal Capo di stato maggiore della difesa…”. Queste parole evidenziano, se ce ne fosse bisogno, il palesarsi della svolta militare della dittatura sanitaria. Nei mesi trascorsi, si è fatta strada progressivamente una consapevolezza crescente tra chi ha un pensiero critico rispetto all’esistente: l’emergenza sanitaria mascherava la deriva totalitaria. Da subito manifesta all'occhio attento di chi non disdegna la complessità, la cosiddetta normativa d’urgenza ha pervaso ogni ambito della nostra vita determinando discriminazione, oppressione, umiliazione ma soprattutto separazione e conflitto. Dovremmo avere compreso che non ci sono certezze e che il diritto, la norma, la costituzione, non sono salvaguardia per la persona, ma strumento del potere, capace, indisturbato, di trasformare ognuno di noi in vittima.

Procede con determinazione la devastazione e, attraverso la falsa narrazione del conflitto tra Ucraina e Russia, lo stato di emergenza viene militarizzato e sancisce la discriminazione della categoria più colpita, ma anche più necessaria alla popolazione: il personale sanitario; per primo e per ultimo continua ad essere obbligato al “vaccino” per poter lavorare. Dobbiamo ricordare e capire che il loro allontanamento determina il peggioramento di un servizio sanitario che, da anni mostra la propria fragilità ed inadeguatezza a causa delle politiche di riduzione dei costi poste in essere negli ultimi decenni, a solo danno dei pazienti e dei lavoratori. Nonostante oggi tutti sappiamo che il “vaccino” non è protettivo, non solo rispetto al contagio, ma neppure alla gravità della malattia, con crudele e satanica determinazione l'italia, stato malvagio, esercita la propria natura distruttiva sulla e nella vita dei popoli che pretende di rappresentare, con questa ennesima misura criminale.

L'italia, prostituta nata dalle viscere sterili della massoneria, procede verso la distruzione dei popoli attraverso la perversa discriminazione atta a generare conflitto e morte: di nuovo complice e portavoce del nazismo lo supporta, portando noi verso la fame facendosi portatrice di sanzioni nei confronti della Russia che danneggiano soltanto noi. Attraverso la propaganda idiota dei propri servi (posti a comando degli organi d’informazione) pretende di convincere della necessità di armare il proprio amante nazista perché si compia il disegno di sottomissione e devastazione: il parlamento italiano ha votato a larga maggioranza l'invio di armi all’Ucraina. Armi che con ogni probabilità finiranno nelle mani delle milizie naziste e banderiane che da otto anni compiono stragi tra i civili del Donbass.

È giunto il tempo che i popoli della penisola insorgano, che scelgano di autodeterminarsi, che ritrovino il legame con la terra che abitano, che si riapproprino della dignità del lavoro e che decidano di essere orgogliosi della propria specificità, tradizione, lingua e cultura.

Le scelte compiute ignorando la storia, la complessità e la realtà ci stanno portando verso la sudditanza ad un piccolissimo gruppo di persone che pretende di controllare il mondo intero.

Frammentiamoci dunque nelle nostre vere patrie, forti delle nostre identità. Togliamo vigore a questi sudditi del male, torniamo alla nostra essenza fisica, terrena. Senza paura escludiamoli, sottraiamoci al loro controllo, autodeterminiamoci: prendiamo in mano la nostra vita.

Torniamo ad affermare la nostra fede, la nostra appartenenza ad uno dei due soli generi esistenti, rivendichiamo la responsabilità rispetto alla terra che calpestiamo, la necessità di procurarci da mangiare attraverso il nostro lavoro, di costituire famiglie, generare figli.

Solo da una identità chiara può nascere una società felice, sana e accogliente.

Non esiste misura igienico sanitaria in grado di preservarci dalla morte della nostra anima che l’assecondare il governo mondialista sta producendo. Ribelliamoci, usciamo dall'italia costituiamo patrie libere che affondino nella storia, nella terra, nella lingua, nel D-o unico le proprie solide radici e la propria libertà.




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