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Possiamo scegliere, sempre.

  • Immagine del redattore: arielshimonaedith
    arielshimonaedith
  • 9 gen 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Oggi desidero condividere quanto scritto da mio marito e pubblicato da Aldo Maria Valli il 7 gennaio 2022.

Sempre più la dittatura in atto contro i popoli della penisola apre ad un senso di disperazione che, unito alla paura, nutre la rabbia ed il conflitto.

In questo ciò che può salvarci è la consapevolezza della libertà della nostra anima. Nulla e nessuno può impedirci di portare al Signore il nostro dolore e ricevere da Lui la forza, non solo per resistere ma anche per sconfiggere il male, unica guida delle azioni compiute dal governo.

La dittatura in atto sta cercando di piegare ognuno di noi al male.

Sembra non esserci scampo, il prezzo da pagare per non sottomettersi è sempre più alto e non tutti possiamo pagarlo. Vorrei che tutte le persone che non volevano sottoporsi alla somministrazione del siero sperimentale avessero potuto farlo, purtroppo so che per molte non è stato così e prego ogni giorno per loro. Per quanti invece stanno resistendo, nonostante siano stati privati della libertà di accedere a molti luoghi o peggio siano stati privati della possibilità di lavorare, mio marito ed io abbiamo scelto, per la nostra famiglia, di percorrere la strada dell’obiezione di coscienza, della denuncia, della rivendicazione del rispetto della vita.

Quello che auspichiamo è che le nostre scelte siano guidate dalla responsabilità, non verso noi stessi, quanto verso i nostri figli, verso le generazioni future. Poiché oggi è evidente che le scelte dei governi sono guidate dal pensiero di avere il diritto di fare qualunque cosa l’intelletto umano è in grado di elaborare, qualunque cosa le leggi umane consentono.

La consapevolezza della nostra mortalità dovrebbe impegnarci a consegnare ai nostri figli il futuro, non a prolungare all’infinito i nostri anni anche a scapito loro.

Non possiamo pensare di diventare immortali intervenendo sui nostri corpi come fossero macchine da riparare ma possiamo scegliere di consegnare all’eternità la nostra anima vivendo nella consapevolezza di doverci fermare là dove comincia l’opera perfetta compiuta dal Signore.

L’ingegno umano è opera del Signore? Credo di sì, ma altrettanto riconosco che questa capacità può essere usata per compiere opere meravigliose, utili e rispettose della vita in ogni sua forma, come anche, spesso nella storia umana, è stata usata per compiere atrocità.

Oggi accade che, senza la misura imposta da Dio, dal rispetto delle norme contenute nella Torah, si tende a legittimare qualunque azione in nome di una presunzione di immortalità che non esiste.


"I loro archi atterreranno i giovani

ed essi non avranno pietà del frutto del seno:

l'occhio loro non risparmierà i bambini."


Isaia 13, 18

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