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Un nuovo tempo

Da diverse settimane non scrivo, ho cominciato ad ascoltare ed è stato necessario per me fare silenzio attorno. La vita non si è fermata ma ha imparato che per essere tale deve essere abitata dalla presenza piena del Signore. Ancora ho bisogno di tempo, di restare negli accadimenti e di comprendere come condividere il dono che sto ricevendo. Resta la necessità di chiudere questo capitolo, di descrivere la fine di questo tempo abitato dalla sensazione di non potere nulla contro ciò che stava e sta accadendo. La fine di un tempo nel quale ho pensato che fosse possibile per me contrastare il male, la paura, la rabbia soltanto con le mie forze. Ho creduto che il male che abita l’umanità si potesse contrastare con le buone azioni compiute nel segno di principi etici, pregavo ma sentivo su di me l’intera responsabilità. Mantengo la convinzione sia necessario per ognuno di noi rinnovare ogni istante la scelta del bene: consapevolmente possiamo conoscere per scegliere. All’inizio del 2020, quando percorrevo le strade deserte della mia città per andare al lavoro, terrorizzata da quello che sembrava essere un virus potentissimo, inarrestabile, invincibile ho avuto la visione di quella che sarebbe potuta diventare la mia vita. La vita di ognuno di noi: isolati, distanziati, obbligati a mangiare cibo artificiale, ad assumere farmaci inutili per sopravvivere ad una esistenza finta, controllati, impossibilitati a comunicare liberamente, censurati: morti viventi. Credevo d’essere impazzita ma, nel giro di pochi mesi, ho visto accadere molte delle cose che mi erano apparse: innanzi tutto la paura, prendere il sopravvento e determinare l’azione, o meglio l’inazione dei più. Ho compreso che ciò che sta accadendo, ciò che abita l’esistenza dell’essere umano è prodotto dall’essere umano ma ha potenza sovrumana e che, la convinzione di poterlo contrastare facendo affidamento soltanto sulle nostre capacità scientifiche o filosofiche, semplicemente alimenta il terrore e ci rende ancora più vulnerabili. Il delirio d’onnipotenza che caratterizza la storia umana ha prodotto il primo allontanamento dal Creatore, rendendoci fragili, soli, sofferenti ed è continuando ad allontanarci da Lui che ampliamo il potere che ci distrugge. Nella disperazione di questo senso di totale impotenza ho pregato, ho chiesto che mi venisse offerto uno strumento per tornare a vivere, per smettere di essere soltanto arrabbiata e spaventata. Sono stata ascoltata, sempre la preghiera viene ascoltata. Ho iniziato a leggere la Bibbia, non studiare - leggere, ascoltare, meditare - e la benedizione è sgorgata in un canto. La mia voce ha trovato altre voci ed attraverso la condivisione ho trovato il Suo amore. Dalla fine di giugno nuovamente condividerò riflessioni, racconti, analisi. Sarà nell’intento di mostrare la forza del Signore, che ci ha dato tutte le indicazioni per vivere in pienezza e gioia e che non ha mai perso occasione per salvarci.



AMEN

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